Lo stato della Ricerca e Sviluppo in Italia ad oggi e come la condivisione degli strumenti può migliorarlo.
Il rapporto dell’Associazione Coscioni dà dei risultati preoccupanti: l’Italia investe solo l’1,3% del Pil in ricerca (3% l’obiettivo indicato dall’UE). Calano gli stanziamenti e gli investimenti: il nostro Paese è al di sotto della media dei Paesi dell’OCSE e dell’UE, anche se i ricercatori italiani producono il 4% dei contributi mondiali.
“La ricerca italiana è soffocata da proibizioni, burocrazia e mancanza di fondi, nel disinteresse della politica ufficiale”, ha denunciato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Coscioni. “È tempo che siano innanzitutto gli scienziati, i ricercatori e gli studenti a mobilitarsi proponendo soluzioni […] organizzando una resistenza che parta dalla conoscenza. Il ‘Rapporto sullo stato della ricerca italiana’ è uno strumento di monitoraggio permanente – aperto al contributo di tutti: dal grande scienziato al giovane studente – e di denuncia degli attacchi alla Scienza, che sono attacchi alla qualità della vita di tutti i cittadini”.
Un’esortazione diretta, quindi, a far nascere il “cambiamento” proprio dalla comunità dei ricercatori. Ma come raccoglierla e trasformarla in realtà?
La risposta di BigLab è il nostro servizio di noleggio di strumentazioni per la ricerca scientifica: una soluzione innovativa per ottimizzare costi, massimizzare i risultati e stimolare la condivisione delle conoscenze, mettendo in Rete Istituti e ricercatori e contribuendo a migliorare le condizioni di lavoro e le opportunità di successo dell’intera comunità.
Se il modello della “sharing economy” è uno dei maggiori volani per lo sviluppo delle economie moderne e sostenibili, applicarlo al campo della Ricerca Scientifica ci sembra il modo più naturale per aiutare l’Italia a fare quel salto di qualità da molte parti invocato e concretamente a portata di mano.
da: BigLab
Link:
